Il legno di castagno, pregiato, resistente e dotato di molteplici funzionalità, resta uno dei materiali più diffusi nei settori dell’edilizia e della realizzazione di mobili, anche grazie alla sua rinomata longevità.

Questo suo largo utilizzo ha consentito al legno di castagno di entrare nella vita quotidiana di moltissime persone, diffondendosi come uno dei materiali preferiti, anche grazie ai costi contenuti rispetto ai molti “competitor”.

Gli infiniti utilizzi del legno di castagno

Come abbiamo più volte ribadito nei nostri articoli, per le sue caratteristiche fisiche, prime fra tutte, durevolezza e resistenza all’umidità, il legno di castagno si presta a numerosi campi di applicazione.

Largamente impiegato come materiale da costruzione per interni ed esterni, rappresenta una valida soluzione per:

  • infissi
  • tettoie
  • pergolati
  • steccati
  • recinzioni
  • pavimentazioni
  • elementi d’arredo

I trattamenti per il legno di castagno

Date le sue molteplici applicazioni, va da sé che anche i trattamenti per il legno di castagno siano molteplici e variabili in base alla specifica necessità.

Possiamo, tuttavia, individuare alcuni trattamenti per questo materiale che sono tra i più diffusi e utilizzati.

Ecco quali sono

  • Applicazione cera d’api: è probabilmente il trattamento più noto e utilizzato, atto a proteggere il legno di castagno, nel particolare nel suo utilizzo quotidiano come mobilio o come legno da esterno. Questo impregnante è in grado di rendere il legno più resistente a graffi, in alcuni casi anche ai raggi UV e all’umidità. La cera d’api per legno di castagno viene applicata come se fosse una vernice, riuscendo a entrare in profondità nel legno e diminuendone il degrado.
  • Applicazione antitarlo: si tratta di un impregnante fondamentale per una moltitudine di legni. Questo prodotto, facilmente individuabile sul mercato è in grado di rendere il legno resistente all’azione dei parassiti del legno, detti “legnivori”. Non parliamo solo dei ben noti tarli, ma anche di capricorni, sirex e lyctus, specie infestanti che, purtroppo, vivono proprio del nostro amato legno di castagno.
  • Tecnica della bruciatura: si tratta di una tecnica antica ed ecologica al 100%, indicata per i pali di castagno che vengono utilizzati nei giardini e nei campi. Consiste nella carbonizzazione della punta del palo e della zona a contatto con il terreno. Applicandola, il legno diverrà decisamente meno interessante per insetti, funghi e muffe e la sua resistenza generale agli agenti atmosferici aumenterà di molto.
  • Essiccazione: si tratta di un trattamento imprescindibile, una tecnica che rende il legno di castagno un materiale “stagionato” e quindi allo stesso tempo più lavorabile e ancora più resistente, senza andare a intaccare le sue naturali qualità come la buona elasticità e l’ottima durezza.

Manutenzione del legno di castagno

Parlando di trattamenti, non possiamo, infine, tralasciare la manutenzione “ordinaria” dedicata al legno di castagno, atta a mantenere questo splendido materiale sempre nelle sue condizioni ottimali.

Come abbiamo già evidenziato in passato, la pulizia e la manutenzione di questo legno cambiano a seconda della presenza o assenza della laccatura e del tipo di verniciatura. La pulizia ordinaria e giornaliere può essere in ogni caso facilmente eseguita con un normale straccio morbido e un prodotto adatto alla pulizia dei mobili.

Sporadicamente, la pulizia può essere integrata con un passaggio di un panno in pelle, umidificato e ben strizzato e con l’aggiunta di poche gocce di sapone di Marsiglia.

Nel caso in cui il legno fosse trattato con la cera è meglio optare sempre per un panno morbido e asciutto, ricordandosi di ripassare regolarmente la cera d’api. In questo caso, la manutenzione che potremmo definire come “straordinaria” dovrà essere eseguita con dell’olio paglierino, utile a nutrire, lucidare e allo stesso tempo anche proteggere il legno di castagno. Anche della gommalacca può essere utilizzata per donare brillantezza e rendere la superficie più liscia al tocco.

Come già espresso nel precedente paragrafo, in ogni caso, resterà sempre indispensabile il passaggio di un prodotto antitarlo, assicurandosi che penetri bene in profondità nei fori eventualmente già presenti.