Il legno di castagno è uno tra i materiali più diffusi e da sempre utilizzato nell’edilizia grazie alle sue particolari qualità che lo rendono uno dei migliori alleati di questo settore.

Abbiamo già imparato come riconoscerlo, ma quali sono, nello specifico, queste caratteristiche che lo rendono così unico nel suo genere?

Intanto, dobbiamo cominciare con una definizione precisa, che ci permetta di distingue il legno di castagno dalle moltissime altre varietà di legni presenti sul mercato.

Il castagno è un legno pregiato, noto per essere leggero e molto resistente. Si tratta di un’essenza semidura, arricchito da una fitta venatura, non sempre semplice da lavorare. È particolarmente adatto alla realizzazione di infissi e altri elementi edili grazie alla sua elevata resistenza alle intemperie e all’umidità.

La provenienza del legno di castagno

Sono tre le grandi famiglie di provenienza di questo legno, appartenente alla specie dei faggi. La prima è quella del Castagno europeo, la più diffusa nelle nostre zone. La seconda è quella del Castagno americano, mentre l’ultima è rappresentata dal Castagno giapponese. Volendo identificarne una quarta, possiamo includere anche il Castagno selvatico.

  • Castagno europeo: conosciuto anche come Castanea Sativa, questa tipologia di castagno è quella che noi tutti conosciamo. Appartiene alla famiglia delle Fagaceae (il faggio è il suo maggiore “esponente”). È tra i legni pregiati che presentano il più basso coefficiente di ritiro e dilatazione, cosa che lo rende ideale come materiale per l’edilizia e l’industria del mobilio. È particolarmente duraturo e resistente all’umidità.
  • Castagno americano: noto anche Castanea dentata, è originario del Nord America ma è stato decimato nel corso dei decenni dal cosiddetto “cancro corticale del castagno”, malattia provocata da un particolare fungo parassita. Ancora oggi, si sta lavorando alla sua salvaguardia e diffusione fortificandolo attraverso incroci con altre specie, come quella giapponese.
  • Castagno giapponese: noto anche come Castanea crenata, presenta caratteristiche fisiche e tecnologiche che lo rendono il più simile a quello europeo. Le sue dimensioni sono tuttavia inferiori e la sua altezza si limita a 10-15 metri. Da qualche decennio è stato importato anche in Europa, dove va diffondendosi.
  • Castagno selvatico: si tratta della versione “spontanea” del castagno. Possiamo distinguerlo facilmente perché non è in grado di produrre castagne, poiché mai innestato. I suoi ricci sono solitamente molto piccoli e il suo legno è utilizzato principalmente come legna da ardere e per la produzione di botti e pali per vigneti.

Le caratteristiche e proprietà del legno di castagno europeo

Sono molte le caratteristiche che al di fuori della suddetta definizione, rendono il legno di castagno davvero unico nel suo genere.

Si tratta di proprietà meccaniche, fisiche e tecnologiche che ci permettono di classificare con precisione questo legno e scoprire quali sono le applicazioni che possono valorizzarlo al meglio.

Scopriamole nel dettaglio.

  • Resistenza: discreta, soprattutto quella alla compressione. Notevole anche quella alla flessione, alla torsione e alla trazione.
  • Durezza: media. Il legno di castagno è particolarmente resistente agli urti e non si lascia scalfire facilmente.
  • Durabilità: abbastanza soddisfacente. Il castagno è un legno di lunga durata ma è soggetto all’erosione dei tarli. La problematica può essere però facilmente sopperita grazie all’applicazione di particolari prodotti.
  • Stabilità: buona. Questo legno ha una naturale predisposizione nel resistere alle deformazioni, soprattutto quando essiccato.
  • Elasticità: buona.
  • Colore: il castagno si presenta in diverse tonalità che variano dal bianco-giallastro al bruno, con una fitta e sottile venatura fiammata. La sua tessitura è grossolana, con fibre ben dritte e anelli di accrescimento molto evidenti e caratteristici. Se lavorato, il colore giallastro tende al rosso, acquisendo una tonalità particolarmente calda.
  • Porosità: elevata.
  • Essiccatura/stagionatura: lunga e molto impegnativa. Tuttavia, è proprio questo procedimento, che viene effettuato da esperti del legno, che trasforma il castagno, rendendolo il legno ideale per molteplici utilizzi nell’edilizia e nella realizzazione di mobilio.
  • Dilatazione/ritiro: molto contenuta. Il castagno è poco sensibile alle variazioni del tasso di umidità e alla variazione di temperatura. Una caratteristica che lo rende ideale per i suoi molti utilizzi, anche in aree esterne.
  • Peso specifico: nonostante sia un legno mediamente compatto, il suo peso essiccato è di soli 550 kg/mc. Un perfetto connubio tra leggerezza e resistenza.
  • Lavorabilità: facile.
  • Pieghevolezza/curvabilità: il legno di castagno è molto poco curvabile, cosa che lo rende resistente al tempo e in grado di sostenere pesi senza deformarsi.
  • Facilità di finitura: molto alta. Questo legno è naturalmente predisposto alle lucidature, anche se è più difficilmente impregnabile.
  • Facilità di montaggio: soddisfacente. Attraverso l’incollaggio e l’utilizzo di viti e chiodi, il castagno è facilmente lavorabile e assemblabile.