L’essicazione o stagionatura è un processo fondamentale che consente di ridurre la presenza di acqua all’interno del legno per renderlo un materiale lavorabile e resistente per tutte le tipologie di impiego.
Il legno appena tagliato contiene una grande quantità di acqua, che può variare da un terzo a più della metà del suo peso. Se provaste a tagliare un legno verde vi rendereste conto già sulla lama di quanta umidità sia presente al suo interno che con il tempo verrà rilasciata naturalmente causando cambiamenti e movimenti del legno provocando una diversità evidente con l’originale sia in termini visivi che statici.
Una domanda che potresti porvi è quella se sia necessaria l’essiccazione o sia possibile utilizzare il legno verde, ossia senza processo naturale o artificiale di essiccazione.
A dire la verità, prima dell’avvento dei forni di essiccazione, il legno impiegato in qualsiasi lavorazione è stato sempre quello verde o essiccato naturalmente all’aria, il processo di stagionatura è dunque una fase fondamentale delle fasi di lavorazione in quanto il volume del legno è destinato a ridursi per effetto dell’evaporazione e della circolazione dell’acqua.
Quindi è innegabile che, considerando che un legno è definito verde quando il suo grado di umidità è superiore al 19%, l’essiccazione è un processo necessario per abbassare talo grado in modo più o meno veloce e costoso.
Come viene realizzato il legno essiccato
La stagionatura è una lavorazione intermedia che vine eseguita subito dopo il taglio e prima della finitura e può essere eseguita in due modalità: artificiale o naturale
La stagionatura naturale prevede che il legno, una volta tagliato, venga accatastato in un luogo aperto, ma protetto dalle intemperie. L’essicazione naturale ha il vantaggio di essere un procedimento economico ma non certamente veloce: una trave 8×8 può richiedere tempi lunghi fino ai 4 anni per asciugarsi completamente fino al suo interno e naturalmente la buona riuscita dipende anche dal luogo in cui è stata stoccata.
La stagionatura artificiale del legno attraverso i forni è l’alternativa ovvia per velocizzare il tutto, tenendo conto che dovendoli utilizzare a bassa temperatura ci vogliono diverse settimane per poter avere un’essiccazione completa del legno e ciò comporta una lievitazione dei costi, non si può accelerare il processo poiché una temperatura immediata più alta rischia di asciugare solo la parte esterna lasciando l’interno ancora umido.
Una modalità certamente più onerosa è quella dei forni a radiofrequenza, come i comuni microonde per intenderci, i quali asciugano il legno dall’interno ma il costo è elevato in quanto ne esistono ben pochi
Ma per rispondere alla domanda iniziale, l’utilizzo di legni verdi è possibile a patto di tenere in considerazione alcuni aspetti.
Anzitutto la riduzione naturale del legname che a seconda della tipologia di legno usata può ridursi fino ad un quarto dell’originale va da sé quindi che nella staticità della struttura tale considerazione diventa tutt’altro che banale.
Le parti che vengono avvicinate per trasferire i carichi di esercizio devono considerare il fatto che nel tempo potrebbero allontanarsi a causa del restringimento dovuto all’asciugatura quindi sarebbe opportuno fare degli intagli per mantenere sempre i punti di contatto necessari.
Ricordiamo inoltre che l’acqua presente all’interno del legno è tipicamente divisa in due tipologie: l’acqua libera e l’acqua di saturazione. La prima è essenzialmente quella presente nei vacuoli ossia gli spazi vuoti ed è quella che fuoriesce subito al momento dei tagli. La seconda è quella di saturazione che è trattenuta all’interno delle pareti cellulari per cui c’è una necessità maggiore di attesa perché evapori.
L’ultimo aspetto è quello della sostenibilità perché chiaramente tutto ciò che avviene in maniera naturale comporta un risparmio energetico non da poco; l’utilizzo dei forni anziché del sole e dell’aria velocizza il tutto ma impatta ovviamente in modo negativo sull’ambiente ma è un compromesso che va comunque accettato.