L’utilizzo di materiali riciclabili è un passo necessario per rendere circolare e sostenibile uno tra i settori che produce più scarti al mondo, quello edile. Quando entrano in campo questi elementi si parla di edilizia circolare.
Ad oggi, purtroppo, i rifiuti prodotti vengono semplicemente smaltiti in discarica, l’opzione meno ecologica possibile. Gli elementi edili di scarto vengono classificati come “speciali”, non pericolosi, ma rappresentano comunque nel lungo periodo una minaccia per la Terra.
Per far sì che il settore edile diventi veramente sostenibile e meno impattante sul nostro pianeta è necessario che tutta la filiera si impegni verso un vero cambiamento, dalla fase progettuale a quella di demolizione e smaltimento.
L’impiego e la scelta di materiali con un ciclo di vita sostenibile è dunque una necessità e una priorità da mettere in atto subito. Numerose aziende stanno abbracciando questa filosofia ma non basta.
Quanto inquina la “costruzione classica” di edifici?
Uno dei grandi problemi oggi in campo edile è la gestione dei rifiuti di cantiere e dei resti degli edifici una volta finita la loro vita utile; con il legno questo è un problema che non si pone, infatti la prefabbricazione degli elementi per le costruzioni permette di ridurre i rifiuti e anche quelli prodotti risultano facilmente riciclabili.
La produzione e l’utilizzo del calcestruzzo, uno dei materiali più utilizzati, provoca fino al 11% delle emissioni di CO2 annuali. Per ribaltare questa tendenza dobbiamo necessariamente utilizzare materiali come il legno che è l’unico ad essere prodotto da fonti rinnovabili (se coltivato e raccolto in maniera sostenibile come nel nostro caso) e che contribuisce a rimuovere CO2 dall’atmosfera, dannosa per la nostra salute.
Questo cambiamento però necessita di uno stravolgimento vero e proprio sia nella cultura aziendale che nelle progettazione.
Le costruzioni in legno costituiscono già una valida alternativa, diffusa da tempo in Italia, alla tradizionale edilizia in muratura o in cemento armato.
Edilizia sostenibile in legno: caratteristiche, vantaggi e normativa di questo materiale
Se progettate in modo adeguato, le strutture in legno hanno numerosi vantaggi. In primis troviamo sicuramente la rapidità di costruzione, la loro stabilità sopratutto in termini sismici e il grande risparmio energetico sul lungo periodo.
Ultimo vantaggio, ma non per importanza, è la sua sostenibilità.
Ovviamente per la costruzione di case in legno è necessario seguire una serie di normative riguardanti i requisiti igienico sanitari, quelli acustici passivi minimi, assicurare l’adeguata idoneità statica ed antisismica e i parametri in materia di normativa antincendio.
Seppur la burocrazia sia ancora abbastanza articolata, d’altro canto la realizzazione di edifici in legno prefabbricati porta ad una riduzione dei tempi di costruzione.
Il legno è il materiale per eccellenza: rinnovabile e riciclabile, che consuma pochissima energia, sia nelle fasi di produzione che durante la posa in opera. Inoltre non rilascia emissioni, polveri o fibre nocive durante il suo impiego.
Il legno: il materiale del futuro con origini nel passato
Il legno, in realtà, non è un materiale del tutto nuovo in campo edile. Di fatto è presente da sempre nel settore, ma per anni è stato messo da parte favorendo materiali che si credevano più sicuri. Era diffusa l’idea che il legno corresse il rischio incendio o che si rovinasse maggiormente in caso di calamità naturali improvvise.
Oggi, al contrario, è visto come uno tra i materiali più sicuri in termini di resistenza sia ai terremoti che agli incendi.
È fondamentale abbracciare nelle propria filosofia aziendale l’utilizzo di materiali rinnovabili e sostenibili, solo così possiamo dare un aiuto concreto al nostro pianeta.
Invece di consumare risorse esauribili, si possono sfruttare le foreste che hanno il vantaggio di rigenerarsi da sole in breve tempo.
Gli edifici costruiti in legno sono un mercato in grandissima evoluzione ed espansione, sono sempre di più gli ingegneri e gli architetti che scelgono il legno per la costruzione di case, rispetto ai materiali impiegati nell’edilizia classica (cemento, metallo, calcestruzzo etc.).
Le potenzialità del legno sono infinite e superano quelle di tutti gli altri prodotti edili sul mercato a livello di sostenibilità.
In conclusione, il legno impiegato nell’edilizia non produce rifiuti di cantiere ed è biodegradabile.