Le capriate in legno di castagno sono elementi architettonico impiegati come supporto per sottotetto.
Sono estremamente riconoscibili avendo la caratteristica forma triangolare.
Vengono utilizzate sin dall’antichità per via del loro compito, cioè assorbire la componente orizzontale delle forze diagonali trasmesse dall’orditura secondaria. Questi elementi architettonici non scaricano il loro peso al suolo, ma sui loro sostegni.
Solitamente, in particolare nelle strutture antiche, la capriata semplice veniva realizzata in legno, materiale dall’ottima resistenza a trazione, in particolare quello di castagno, grazie ai notevoli vantaggi legati alla durabilità. Tetti di chiese di 400/500 anni fa realizzate con legnami di castagno e con capriate semplici sono tuttora in piedi.
La capriata nella storia
Le capriate, elementi strutturali essenziali nelle costruzioni, hanno una storia affascinante che abbraccia secoli di evoluzione, ingegnosità e cambiamenti nell’architettura e nell’edilizia.
- Origini: le radici delle capriate affondano nella storia antica. Le prime forme di capriate in legno furono utilizzate nell’architettura delle civiltà egizie e greche, dove l’ingegno umano cominciò a plasmare le travi per sostenere tetti e coperture.
- Rinascimento: tuttavia, fu nel Rinascimento che le capriate subirono un’evoluzione significativa. Architetti come Leonardo da Vinci e Andrea Palladio introdussero nuove forme e configurazioni, dando vita a capriate più complesse e artistiche. Le loro idee contribuirono all’espansione delle conoscenze architettoniche e ingegneristiche del tempo.
- Età moderna e industrializzazione: con l’avvento dell’era industriale, l’uso delle capriate subì ulteriori trasformazioni. La produzione in serie e l’utilizzo di macchinari permisero di realizzare capriate in modo più efficiente, aprendo la strada a una maggiore standardizzazione nel settore edilizio.
- Età contemporanea: nel corso del XX secolo, la tecnologia e l’ingegneria moderna hanno portato a ulteriori sviluppi. Materiali come l’acciaio e l’alluminio hanno iniziato a essere integrati nelle capriate, offrendo alternative alla tradizionale struttura in legno e permettendo la costruzione di edifici più alti e più complessi.
- Il ruolo attuale: oggi, le capriate in legno mantengono la loro importanza nelle costruzioni sia tradizionali che moderne. La loro flessibilità, resistenza e possibilità di personalizzazione le rendono una scelta popolare in molte applicazioni, dalla costruzione di abitazioni residenziali alle strutture industriali e commerciali.
- Il prossimo futuro: con l’accento sempre maggiore sulla sostenibilità e sull’impiego di materiali eco-compatibili, le capriate in legno stanno vivendo una rinascita. L’interesse per la costruzione ecologica e la riduzione delle emissioni di carbonio sta portando a un rinnovato apprezzamento per le capriate in legno, considerate una risorsa rinnovabile e a basso impatto ambientale.
Elementi che compongono una capriata
A partire da una capriata semplice sono molti gli elementi che possono partecipare alla sua realizzazione. A seconda dei casi, tuttavia, questi non sono sempre presenti:
- Puntoni: queste componenti non possono mai mancare, poiché sono i due puntoni a determinare l’inclinazione delle falde. Sono fondamentali perché sorreggono sia l’orditura secondaria della parte portante del tetto che la copertura superiore.
- Catena: l’altro elemento sempre presente è la catena, composta o da una trave in legno orizzontale o, nelle strutture moderne, da un tirante metallico. Il suo ruolo è quello di assorbire la componente orizzontale delle forze inclinate prodotte dai due puntoni.
- Monaco: costituito da una parte di trave in legno posto in verticale tra i due puntoni dove si trova il colmo del tetto. Conferisce rigidità alla struttura e non non deve mai appoggiare sulla catena perché comprometterebbe la staticità di tutta la struttura.
- Saettoni: di solito sono presenti nella capriata palladiana o classica. Sono composti da due travi in legno dotati di inclinazione diversa e opposta rispetto ai puntoni. Poggiano da una parte sui puntoni e dall’altro lato sulla parte inferiore del monaco.
Tipologie di capriate in legno
Dopo aver individuato tutti gli elementi che costituiscono le capriate, possiamo distinguere queste strutture in base alla forma che presentano visivamente:
- Capriate semplici: la capriata semplice è costituita da tronchi grandi. Gli elementi che la compongono sono catena, puntoni e, a volte, monaco. Generalmente vengono installati negli edifici rurali come cascine, stalle o fienili.
- Capriate classiche o alla palladiana: è la tipologia di capriata in legno più diffusa. Siamo soliti vederle perlopiù nelle chiese, nelle ville o nei palazzi di maggiore pregio. Gli elementi che troviamo sono puntoni, monaco, catena e saettoni per luci che vanno dagli 8 ai 15 metri;
- Capriate composte o a doppia catena: composte da due catene sovrapposte e tre monaci, nei pressi del colmo del tetto e del punto di incontro tra la contro-catena e i due puntoni. Raramente si installano nelle abitazioni, si trovano più frequentemente negli edifici pubblici o nelle chiese.
- Capriate asimmetriche: ai lati hanno inclinazioni differenti, si utilizzano per dare una diversa inclinazione alle due falde di un tetto a padiglione o a capanna.
- Capriata zoppa: utilizzata di solito per soffitti inferiori ai 4 metri.
- Capriata composta alla palladiana: struttura molto simile alla capriata composta, la differenza è che presenta in più dei saettoni alla base dei tre monaci.
- Capriata mista: come si può dedurre dalla parola stessa, si tratta di un mix di più materiali. Solitamente, quelli più utilizzati sono il legno e l’acciaio.
La capriata alla palladiana resta oggi la tipologia di capriata più diffusa sul mercato.
Ovviamente non esistono solamente capriate lignee; ad esempio, negli edifici industriali vengono utilizzate delle strutture portanti prefabbricate di calcestruzzo armato precompresso oppure di profili in acciaio.
Noi consigliamo il legno di castagno non solo per il valore estetico che conferisce agli ambienti, ma anche per tutte le caratteristiche del materiale che consentono di realizzare strutture di supporto di grande qualità, destinate a durare nel tempo, poiché la garanzia proviene direttamente dal legno, dalla sua storia e dalla selezione e lavorazione accurata.
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